ALBERTO FRANCHETTI
Torino 1860 – Viareggio 1942
Alberto Franchetti è nato a Torino il 18 settembre 1860, ed è morto a Viareggio il 4 agosto 1942. Poco conosciuto come musicista e compositore, è stato un valente esponente della scuola verista ed anche esponente della cosiddetta Giovane Scuola.
Le sue opere più conosciute e rappresentate sono, in ordine di tempo, Asrael, del 1888, Cristoforo Colombo, del 1892 – rappresentata nel 1992 anche al Metropolitan Opera di New York per le celebrazioni del cinquecentenario della scoperta dell’America – e Germania, composta nel 1902, interpretata anche dal grande Enrico Caruso.
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Il 29 marzo 1906, andava in scena alla Scala di Milano La Figlia di Iorio musicata da Alberto Franchetti. Questo musicista era il figlio primogenito di quel barone Raimondo, benemerito dell’agricoltura e filantropo, e della baronessa Luisa Sara de Rothschild Franchetti, che fino alla vecchiaia trascorse lunghi periodi a Viù(TO), dove favoriva con generose offerte ogni iniziativa locale, aiutava i poveri e provvedeva premi per gli alunni delle scuole.
Alberto, figlio primogenito di Raimondo, diplomato al Conservatorio di Dresda, fu direttore del Conservatorio di Firenze, dal 1926 al 1928. Compose alcuni lavori sinfonici, da camera e dodici opere liriche, rappresentate tra il 1888 e il 1922.
Le più apprezzate furono: Asrael (1888), Cristoforo Colombo (composta nel 1892 in occasione del 400° anniversario della scoperta dell’America, gli fu commissionata dietro consiglio di Giuseppe Verdi e fu rappresentato al Regio di Torino nel 1894), Germania (1902), Notte di leggenda (1906), Giove a Pompei (1921).
Tali opere ebbero tra gli interpreti il tenore Enrico Caruso, il direttore d’orchestra Arturo Toscanini e furono eseguite presso i teatri La Scala di Milano,Carlo Felice di Genova, Metropolitan di New York, ecc.
Alla ricorrenza centenaria de La Figlia di Iorio è stato dedicato un incontro svoltosi presso il Teatro Regio di Torino il 29 marzo 2006 e tenuto dal professor Alfonso Cipolla, docente di Arte scenica al Conservatorio di Novara e critico teatrale. Il professor Cipolla ha descritto la creazione della tragedia di D’Annunzio, rappresentata per la prima volta il 3 marzo 1904 con l’interpretazione di Ruggero Ruggeri e Irma Grammatica. Ha poi illustrato, anche con l’ascolto di una registrazione e di brani cantati dal vivo, la composizione della musica della “tragedia pastorale”, che impose a Franchetti un difficile confronto con i musicali versi dannunziani. Lo stesso D’Annunzio aveva ridotto il testo a libretto d’opera. Presentata alla Scala di Milano, La Figlia di Iorioriscosse un certo successo e il 24 febbraio 1907 fu presentata al Regio di Torino.
Successivamente non fu più rappresentata, tranne che nel luglio 1988, quando fu messa in scena nel Giardino del Vittoriale di Gardone.
Il nome di Alberto Franchetti è indirettamente legato all’opera Tosca.
Per musicare il dramma di Victorien Sardou, Franchetti si recò a Parigi con Illica, autore del libretto, per discuterlo con l’autore. Partecipò anche Giuseppe Verdi. L’editore Giulio Ricordi lo convinse poi a rinunciare e affidò l’incarico a Puccini.
Per le nozze di Maria José del Belgio con Umberto di Savoia, Franchetti composeFiori del Brabante,azione coreografica per la Kermesse musicale del matrimonio (1930). Durante la composizione o la rappresentazione delle sue opere, che di solito avveniva a Reggio Emilia, al Teatro Municipale restaurato a cura del padre Raimondo, Alberto era solito trascorrere lunghi periodi al Cavazzone (Viano), sulle colline a sud di Reggio Emilia, dove il padre aveva promosso imponenti lavori di bonifica. Al Cavazzone ospitò gli amici Puccini, Mascagni, Illica, Ricordi. Il Maestro Alberto Franchetti era anche legato alla Valle di Viù(TO).
Si narra che Giacomo Puccini sia stato più volte ospite del collega a Villa Franchetti.
E Villa Franchetti, tornata oggi al primitivo splendore grazie all’intelligente restauro attuato dagli attuali proprietari, ospita ormai da anni in estate nel suo parco incontri musicali, concerti bandistici e rappresentazioni di operette.

Mascagni, Franchetti e Puccini
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