Dallla collaborazione tra Riccardo Mazzoni, scrittore ricercatore e regista, e il gruppo di studiosi che fa capo all’Archivio Storico di S. Antonio[recentemente confluito nell’associazione culturale Terra di Viareggio, n.d.r.], nasce l’Imagoteca Viareggina, un centro-studi che si propone, sia per scopo documentario, sia per stimolare evocazioni liriche o viaggi nella memoria, di raccogliere, contestualizzare storicamente e valorizzare le immagini riguardanti Viareggio – fotografie, dipinti, film – scandagliando archivi pubblici e privati, repertori di pittori (Oreste Paltrinieri e Giuseppe Murri tra gli altri), mediateche italiane ed estere. Un particolare interesse verrà riservato al rapporto tra Viareggio e il cinema, indagato nei suoi aspetti meno usuali e conosciuti, affiancando i fondamentali studi di Umberto Guidi sui lungometraggi ambientati in Versilia. Recentemente Mazzoni ha pubblicato in rete un suggestivo saggio sulla nascita della “cinemania” a Viareggio negli anni Dieci del Novecento (si può leggere anche sul suo blog: riccardomazzoni.splinder.com). Attualmente è in corso di approfondimento la figura di teorico cinematografico del giovane Angelo Gianni, futuro italianista illustre, autore nel 1935, appena ventenne, del volume “Estetica universale del cinema“. Inoltre ha preso avvio un censimento dei migliori filmaker e cultori del cinema a passo ridotto attivi a Viareggio dal dopoguerra agli anni Settanta (nel 1947 si tenne nella nostra città un importante convegno nazionale sul tema con manifesto disegnato da Uberto Bonetti). Il materiale filmico raccolto verrà digitalizzato e confluirà in un video storico-documentario dal titolo “Viareggio a passo ridotto”. Non mancheranno studi sulle sale viareggine, a cominciare dal Cinema Centrale. Sede dell’Imagoteca, che sta sviluppando progetti di collaborazione con istituzioni nazionali tra cui Europa Cinema, sarà il teatrino Leonardo Pacini, i cui lavori di riadattamento sono in fase di conclusione, all’interno del complesso conventuale di S. Antonio, dove dal prossimo autunno verranno organizzati periodicamente incontri, conferenze, spettacoli e cicli di proiezioni.
Nella foto: Angelo Gianni, “Estetica universale del cinema” (1935), copertina di Uberto Bonetti.
I dossier dell’IMAGOTECA VIAREGGINA
L’IMAGOTECA VIAREGGINA è sulle tracce del cortometraggio “Cronaca – Si gira”, di Angelo Gianni, realizzato a Viareggio nel 1936, ritenuto perduto. Ecco un ampio ventaglio di notizie sul film attraverso alcuni articoli apparsi sul quotidiano “La Nazione” e i ricordi dell’attrice principale Ilva Domenici.
1. “La Nazione”, Cronaca di Viareggio, 11 settembre 1936
“Il “Si gira” del film del G.U.F. – Regista, attori e attrici”
Sabato 12 settembre si comincerà a girare il film del G.U.F. già annunciato giorni or sono da questo giornale: domenica 13 settembre la lavorazione di questo film si svolgerà in Passeggiata davanti al caffè Poldo, dalle ore 16.30 alle ore 18.30. La scena che dovrà girarsi davanti al suddetto caffè richiede molta folla e quindi siamo fiduciosi che non mancherà il gentile concorso dei bagnanti e dei concittadini. Come abbiamo già annunciato, regista e sceneggiatore di questo film è Angelo Gianni, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Si è unito a lui, in una salda collaborazione come aiuto regista il giovane universitario fascista Perotto Giovanni, altro ottimo elemento. Operatore è Tropeano Francesco, che ha già una certa esperienza in tale arte e che è inoltre fiduciario della Sezione Cinematografica del G.U.F. di Pisa. Nel ruolo di attrice principale figura Ilva Domenici, ormai nota nel campo filodrammatico. Gli altri attori sono ancora sotto studio. Assolve il delicato compito di direttore di produzione il camerata Giuseppe Bonanno, fiduciario dell’Ufficio Culturale del G.U.F. Siamo certi che il film riuscirà a confermare nuovamente il valore degli ottimi elementi che lo dirigono e che lo interpretano. Pertanto il G.U.F. rinnova l’invito al gentile pubblico affinché voglia collaborare con la sua presenza alla riuscita di una delle scene principali del film. Saranno eseguite particolari riprese e primi piani alle gentili signore e signorine. Detto film sarà tra breve programmato in uno dei locali cinematografici cittadini per poi concorrere ai Littoriali dell’anno XV e alla Mostra Cinematografica di Venezia.
2. “La Nazione”, Cronaca di Viareggio, 15 settembre 1936
“Il film del G.U.F.”
E’ noto che il concittadino Angelo Gianni studente universitario e allievo del Centro Sperimentale Cinematografico di Roma sta attualmente girando nella nostra città un film a passo ridotto con il quale il Gianni, rappresentando il G.U.F. di Pisa, concorrerà ai Littoriali della Cultura dell’Arte e alla Biennale Veneziana. Il Gianni non è nuovo nel campo cinematografico: infatti bastano le sue affermazioni ottenute ai Littoriali anno XIII e XIV ai quali partecipò trattando il tema “critica cinematografica”, e le numerose e interessanti pubblicazioni sui migliori settimanali letterari quali “Quadrivio” e “L’Italia letteraria” nonché altri settimanali che si occupano di cinema, ad affermare e rivelare il Gianni cineasta di indiscusso valore. Così pure il volumetto “Estetica universale del cinema” edito a cura del giornale “L’Artiglio” fa notare il concetto e l’idea che il Gianni ha sul cinema. Ai Littoriali anno XV egli non parteciperà come critico, ma bensì come regista. Compito molto più alto e gravido di responsabilità la cui portata è massima. Ma “Angiò”, come lo chiamano gli amici, è conscio del fatto a cui va incontro e dopo un’estate che per lui non è stata di riposo, ma di lavoro, ha iniziato domenica la lavorazione della sua pellicola a passo ridotto. Ho detto estate perché egli aveva nella mente il suo film. Ed ecco che dal soggetto ha dovuto trarre la sceneggiatura, parte difficilissima del cinema, della produzione, gli artisti che il Gianni non trovava. Egli ha girato, ha osservato le zone adatte e infine ha trovato e si è messo subito al lavoro. La sceneggiatura del film è ottima e rispondente pienamente alle esigenze cinematografiche. Veniamo a parlare della lavorazione che domenica è entrato nel suo pieno fervore e sino dalla mattina alle ore 10 la troupe della sezione cinematografica del G.U.F. era in marcia per le vie cittadine e in particolar modo nel viale Marconi e Margherita. In questi viali si sono puntate diverse panoramiche sui locali e insegne degli stessi e si è girato davanti a Poldo un particolare della parte della protagonista signorina Ilva Domenici. Nel pomeriggio alle ore 14 si era già in assetto di lavorazione e numerosi dettagli, e primi piani, primissimi piani, campi lunghi, si sono girati presso il caffè Margherita gentilmente concesso a disposizione del cineguf. Dopo di che con l’autopompa del Corpo Pompieri della R. Misericordia a completo nostro servizio s’è iniziato la ripresa di numerose carrellate che il valore e la fermezza unite al buon gusto dell’operatore studente universitario Francesco Tropeano avranno reso di ottimo effetto. L’opera del direttore di produzione universitario Bonanno Ruggero e dell’aiuto regista Perotto ha contribuito alla perfetta riuscita della giornata di ripresa. Mercoledì 16 corrente mese il Gianni riprenderà il suo lavoro portandosi sulla linea ferroviaria Viareggio-Lucca per girare alcune scene di carattere ferroviario, particolarmente difficili e che richiedono doti e competenza di veri tecnici della cinematografia. La tanto annunziata scena di massa che doveva girarsi davanti a Poldo nelle ore pomeridiane non ha avuto luogo per completa mancanza di folla in quelle ore di buona luce e che del resto erano state specificate anche all’annunzio su queste colonne. Ringraziamo pertanto tutti coloro che domenica hanno assecondato il regista nella ripresa di queste prime scene e anticipatamente ringraziamo quelli che eventualmente si presteranno allo svolgimento dell’azione.
Articolo firmato “Mar. Maf.” (Mario Maffei?)
3. “La Nazione”, Cronaca di Viareggio, 6-7 dicembre 1936
“Proiezione cinematografica”
Ieri sera, dinanzi alle Autorità e a diversi invitati, è stato proiettato in forma privata nell’Aula Magna del Liceo Ginnasio, il film “Si gira”, che riproduce alcune scene locali con una leggera trama sentimentale, eseguite dal nostro N.U.F. sotto la direzione del regista Gianni per concorrere ai Littoriali della Cinematografia. La proiezione di questo film che ha ottenuto buon successo è stata preceduta da una breve presentazione del Gianni, il quale ha spiegato agli intervenuti la trama del lavoro e ciò che gli studenti hanno fatto per realizzarlo.
4. Dal libro di ricordi di Ilva Domenici, “Chiare memorie”, Guida, Napoli, 1999, pp. 157-159
“Cronaca”: così si intitolava il cortometraggio che gli universitari del Guf di Pìsa, quasi tutti maggiorenni, preparavano per i Littoriali della cultura. Ad Angelo Gianni, allievo del Centro sperimentale di Roma, furono affidate la regia e la sceneggiatura. Tutti, a Viareggio ed anche altrove, conoscevano “il Gianni”, un giovane intelligente, una buona penna. Ma Angelo era conosciuto anche perché figlio di un famoso palombaro. Il padre, capo della squadra palombari viareggini, ritenuti i più bravi del mondo, morirà, insieme a tutti i suoi uomini, nell’impresa del recupero di un carico d’oro affondato nel Mare del Nord. Una tragedia immane. L’oro dell’Egypt (questo il nome della nave) rimase in fondo al mare insieme ai cadaveri dei viareggini, chiusi negli scafandri. Tutti i giornali d’Italia e d’oltre Italia parlarono ampiamente di questa impresa trasformatasi in tragedia. In Versilia, il pianto di tutti, ma in otto famiglie lo strazio più atroce. Questo breve cenno al triste episodio vuol essere, ancor oggi, un reverente ricordo a quei morti, non certamente una divagazione. D’altronde, nel raccontare il più delle volte è necessario intramezzare fatti o eventi che si pongono in un rapporto di reciproca dipendenza. Torniamo al “cinema”, e vediamo il cast. Come già detto, Angelo regista e sceneggiatore; Perotto l’aiuto regista, Troiano l’operatore e la Domenici interprete principale. Ma c’erano anche gli addetti alle comparse, i trovarobe, una truccatrice e i porta-attrezzi. Il tutto molto bene organizzato. La trama? Semplice, possibile, umana. Il luogo: Viareggio. L’ambiente: la darsena, il molo, il mare, le barche, le reti, la ferrovia, i binari, i cancelli, gli scambi. Personaggi di massa: pescatori, calafati, gente di mare – vecchi marinai, ragazzi portaceste, gente comune. Il personaggio principale è una ragazza audace, volenterosa e decisa, che aiuta il padre nelle fatiche che comporta la messa a punto dei pescherecci. La ragazza ha un fidanzato che lavora nelle ferrovie, controlla gli scambi, le longarine, i bulloni. Il giovane, mentre lavora tra i binari per sistemare un raccordo, scivola con un piede in mezzo alle rotaie dello scambio e il suo scarpone rimane incastrato. Vani i tentativi di togliere il piede da dentro lo scarpone, stretto fra le due verghe. Il giovane grida “Aiuto”, ma nessuno lo sente. Intanto scorge che s’è acceso il disco rosso: fra poco su quel binario passerà un treno. Il macchinista vede da lontano “un uomo sui binari”, ripetutamente preme il pulsante del “fischio”, frena, ma… un disastro! La notizia passa veloce. Allarme alla stazione… un treno… uno scambio… un giovane… forse morto, forse soltanto ferito… “Sì, quel bel giovane”… il figlio del Gori… Da una bocca all’altra, dalla ferrovia al centro, dal centro alla darsena; entra fra le barche, le reti, le vele, le ceste. La ragazza ascolta le voci, coglie immediatamente la notizia. Si tratta del suo fidanzato? Del suo amore? Ora è su in alto, vicino alla coffa, ha appena finito di agganciare la vela… vuol capire meglio. Pronta, decisa, agguanta una corda che là vicino pende dall’alto e scende agile, veloce. Corre verso il timone, suo padre la guarda ma non parla. “Sì, pare sia il Gori”, dice qualcuno. Ora la ragazza salta da un peschereccio all’altro per arrivare alla banchina; corre… urta la gente. Sempre correndo arriva alla stazione. Le persone la guardano; qualcuno mormora qualcosa, qualcuno riconoscendola capisce dove va. Ora corre fra i binari, sui sassi, sulle longarine… è sfinita. Si ferma, chiama grida disperatamente il nome del suo ragazzo. Il film era muto, ma io chiamavo davvero. Gridavo. Bellissime le scene del cane, del mio cane, che mi accompagnava correndomi dietro, vicino ed anche davanti, dalla darsena fino alla ferrovia, e poi ai binari…